Medicina narrativa e pratiche di cura: nuovi orizzonti per la medicina di famiglia

In ambito sanitario si avverte, ora più che mai, un profondo bisogno di rinnovamento. Sul versante organizzativo e strutturale da una parte, sul fronte della relazione e della comunicazione con chi ha bisogno di cure, oggetto del nostro specifico interesse, che deve essere sempre più improntata all’insegna dei valori “più” umani.

La medicina centrata sul paziente richiede il recupero di un’arte della cura fondata sul dialogo, sull’ascolto e sulla relazione, nella
quale le persone occupano il primo posto. In particolare si avverte la necessità di sviluppare la competenza narrativa degli operatori per migliorare la capacità di accogliere, ascoltare, interpretare ed utilizzare le storie degli assistiti per diagnosi efficaci, per realizzare processi di cura appropriati.

La medicina narrativa propone metodi e strumenti concreti per sostenere un processo di cambiamento e di rinnovamento, soprattutto a livello di relazioni interpersonali e si colloca nella prospettiva più ampia delle cosiddette Medical Humanities, campo interdisciplinare che impiega i contributi provenienti dalle discipline umanistiche con l’intento di affinare negli operatori sanitari la sensibilità nell’approccio alla persona, ripensando nel contempo l’esistenza umana al cospetto della medicina moderna.

Raccontare la propria storia di malattia e non solo, è un meccanismo fondamentale per attribuire significato all’esperienza. Un significato che non pretende di essere la verità, bensì un punto di vista, una verità transitoria che accompagna il viaggio dell’identità narrativa, così spesso trasformata, deformata, rimodellata dall’esperienza di malattia, di disabilità, di sofferenza. La narrazione orale o scritta, può così divenire anche una forma di cura, perché strappa la storia di ciascuno all’oblio e le restituisce la memoria: l’esperienza narrata diviene una forma di apprendimento per la persona malata ed anche per l’operatore che l’accompagna. “Creando un ponte che collega tra di loro medici e pazienti, i medici tra di loro e i medici con la società, la Medicina narrativa offre nuovi spunti per una assistenza medica che sia rispettosa, empatica e ricca di umanità”.

Con questa affermazione di Rita Charon, fondatrice e direttrice del programma in Narrative Medicine presso la Columbia University, si comprende l’importanza di questo approccio, soprattutto per il medico di famiglia, che ogni giorno intercetta numerosi sistemi relazionali e viene a contatto con la storia delle persone e delle loro famiglie. L’approccio narrativo in questo senso può essere un valido strumento per la cura dell’altro e di sé. E sappiamo quanto oggi, nella storia della pandemia, ce ne sia bisogno!

Il corso si propone di raggiungere le seguenti finalità:
• offrire i quadri teorici e le metodologie della medicina narrativa per trasformare il processo attuale di empowerment del paziente in risorsa per la cura,
guidata dal curante;
• mostrare le potenzialità di sviluppo della medicina narrativa offerte dalle tecnologie digitali;
• fornire strumenti operativi per la costruzione di progetti di medicina narrativa nella pratica clinica.
L’obiettivo formativo riguarda gli aspetti relazionali e l’umanizzazione delle cure.

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